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Comprare azioni Fiat Chrysler

Per investire in Fiat Chrysler Automobiles sono presenti diverse opportunità in quanto il titolo è quotato sia alla borsa di Milano con ticker FCA.MI sia alla Borsa di New York (NYSE) con ticker FCAU. Al posto di utilizzare la propria banca per investire in un titolo e tenere quantità di denaro considerevoli bloccate per diverso tempo, oggi giorno è possibile fare trading sulle azioni di Fiat Chrysler Automobiles tramite i CFD.

Terzo trimestre

Nonostante i dati sulle vendite degli ultimi mesi abbiano registrato un calo nell’importante mercato americano, Fiat Chrysler continua a dimostrare passi in avanti verso i suoi obiettivi del 2017, con la strategia di sviluppo del settore dei furgoni che sta contribuendo ad aumentare gli utili in un mercato statunitense altrimenti in calo. Al momento, la redditività europea è prossima ai massimi storici, pertanto il miglioramento degli utili in Asia-Pacifico grazie ad una produzione locale di Jeep potrebbe essere il prossimo catalizzatore di crescita, oltre a fonti di redditività legati a strategie del passato ma ancora oggi valide. Notevole l’esempio del SUV Dodge Durango negli Stati Uniti, uscito per la prima volta nel 1914, con oggi ben 500 cavalli, che però si appresta a vendere in Nord America ben 75.000 unità, pari a quasi il doppio di Tesla.

Fiat è stata criticata per i bassi investimenti nel passaggio all’elettrico, all’idrogeno e a “nuove piattaforme”, con budget per la ricerca e sviluppo troppo bassi, che portano alla vendita di auto elettriche con una perdita di $20.000 per unità. Tra le novità dell’azienda la nuova Jeep Wrangler, presentata di recente a Los Angeles, che uscirà nel 2018, una novità nella casa italo americana, che non rivedeva il modello da oltre 10 anni. L’azienda è legata ancora molto al passato, ma riesce a farsi spazio in nicchie di mercato dove talvolta non ha concorrenti diretti, ma c’è da chiedersi quanto l’attuale strategia di Fiat Chrysler sia sostenibile senza investimenti sufficienti nella ricerca e nello sviluppo. Magari l’azienda riuscirà a farsi strada tramite altre soluzioni, quali acquisizioni e fusioni? Il 21 agosto scorso la cinese Great Wall Motor ha dichiarato di essere interessata all’acquisizione di parte o dell’intera Fiat Chrystler, tuttavia la società italoamericana ha dichiarato di non essere stata contattata dal gruppo.
Il piano industriale 2014-2018 è saldo e i vertici dell’azienda prevedono di riuscire a portarlo a compimento come previsto. Al fine di ottimizzare le proprie operazioni, il Fiat Chrysler Group (FCA) starebbe valutando di separare i marchi di lusso Maserati e Alfa Romeo, che varrebbero attorno agli 8.3 miliardi di dollari, ma secondo quanto riportato dal CEO, tali spin off potrebbero essere ancora lontani.

Dati storici di Fiat Chrysler

Il Fiat Chrysler Group è nato nel 2014 dalla fusione di Fiat e del Chrysler Group, salvato dalla bancarotta 2009. Per l’acquisizione di Chrysler, Fiat ha sborsato $4,9 mld, a cui si sono sommati i debiti pensionistici pari a $5,5 mld. Oltre ai marchi tradizionali di Fiat come Alfa Romeo, Fiat e Lancia, l’azienda detiene i marchi statunitensi Chrysler, Dodge, Jeep e Ram. Nel gennaio 2016 Fiat si è separata da Ferrari (ticker RACE), che vanta al dicembre 2017 una capitalizzazione di mercato di $20.19 mld, superiore a quella di Fiat stessa.

Performance e l’andamento del titolo

Nell’ultimo trimestre (Q3 2017) il gruppo FCA ha riportato risultati record, con un EBIT adjusted in rialzo del 17% a 1,8 miliardi di euro, un utile netto adjusted in aumento del 25% a 922 miliardi, un utile netto in aumento del 50% a 910 milioni di euro, oltre alla conferma dei target per l’anno in corso, di ricavi netti tra 115 e 120 miliardi di euro, un EBIT adjusted superiore a 7 miliardi di euro e un utile netto adjusted superiore a 3 miliardi di euro.
Le consegne globali complessive si sono attestate a 1.123.000 veicoli, in linea con i dati registrati nel terzo trimestre del 2016.
Il titolo FCA:MIL al dicembre 2017 registrava una performance da inizio anno superiore all’80%. Il titolo ha aperto il 2017 a quota 9.86 ed era scambiato il 19 dicembre a 15.43, non lontano dal massimo di 52 settimane di 15.82 alla borsa di Milano.