Analisi tecnica

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L’analisi tecnica è un argomento davvero sconfinato, e non sempre è facile decidere da dove cominciare gli studi. In questa guida introduttiva facciamo un excursus sui principali temi di analisi tecnica e forniamo i rimandi alle sezioni specifiche, dove è possibile approfondire nel dettaglio i singoli argomenti. Pronti a partire?

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Definizione di analisi tecnica

L’analisi tecnica è la previsione della price action di uno strumento sulla base dei suoi valori passati di prezzo.

In sostanza, gli analisti tecnici credono che i dati storici e presenti forniscano tutte le informazioni di cui hanno bisogno per valutare lo strumento in questione. Il grafico quindi, e in particolare prezzo e volume, sono trattati come fonti di informazioni autosufficienti, e investigate con strumenti matematici e statistici. Trend e pattern assumono un ruolo determinante, così come gli indicatori, numerosissimi, creati per adattarsi ad ogni strumento e condizione di mercato.

L’analisi tecnica si pone dunque in contrapposizione con quella fondamentale, ma solo in apparenza. Per essere più precisi, l’analista tecnico non vede il motivo di condurre un’analisi di tipo fondamentale, perché ritiene che il risultato di questo studio sia già espresso dal valore di prezzo corrente. Se il prezzo sta aumentando il sentiment deve essere bullish, se sta diminuendo deve essere bearish. Una precisazione doverosa, che spiega perché quasi tutti i grandi trader fanno un uso combinato delle due metodologie di analisi.

L’approccio tecnico è descritto per la prima volta nella ben nota teoria di Charles Dow agli inizi del Novecento. Noi ci concentreremo sulle deduzioni pratiche che derivano dai suoi studi:

  • La price action sconta tutto:
    questa è in assoluto la premessa più importante, senza la quale ogni altra affermazione sarebbe priva di valore. Il suo significato è che il prezzo riflette intrinsecamente l’azione di ogni fattore in grado di influenzarne l’andamento, sia esso di natura fondamentale, psicologica, politica, o altra. Ne consegue che lo studio della price action è completo e sufficiente.
  • I prezzi si muovono seguendo trend:
    lo scopo stesso della rappresentazione grafica è poter apprezzare come le tendenze nascono e proseguono. Questa affermazione va a braccetto con un’altra: una tendenza continuerà a seguire la stessa direzione finché una nuova forza non interverrà a modificarla. Si tratta di un riadattamento del principio di inerzia, che afferma che le forze che agiscono sul prezzo hanno una direzione e un’intensità, e sono quindi a tutti gli effetti vettori. Se nessuna forza interviene ad arrestare il movimento del prezzo, questo continua potenzialmente all’infinito.
  • La storia si ripete:
    Le forze che agiscono sul prezzo sono sempre le stesse, e i meccanismi psicologici collettivi degli investitori del mercato non cambiano. Questo comporta che la storia si ripete secondo cicli simili, che possono essere divisi in fasi ben precise: tutto sta nell’identificarle correttamente. Questo non vuol dire che il prezzo segua sempre gli stessi precisi punti (o non ci sarebbe tanto da ingegnarsi per trovare le opportunità di trading), ma solo che esiste una armonia di fondo caratterizzata dall’alternanza di trend primari, secondari e minori.

Uso e applicazioni dell’analisi tecnica

Il cuore dell’analisi tecnica, come accennato, è ancora oggi rappresentato dalla teoria di Dow, che in origine si applicava ai soli mercati azionari. Charles Dow fu infatti, insieme a Charles Bergstresser e Edward Jones, l’ideatore del Dow 30 e del Dow Transport. Il primo raccoglie le 30 società blue chip a più larga capitalizzazione quotate al NYSE, mentre il secondo riflette l’andamento delle 20 maggiori società di trasporti.

Dow riteneva gli indici così composti potessero fornire informazioni sullo stato dell’economia in generale, e che grazie al loro confronto fosse possibile qualificare la validità dei trend. Se un incremento in uno dei due fosse stato seguito da un aumento dell’altro, l’analista avrebbe avuto conferma della effettiva nascita di un trend bullish.

Per anni i grandi trader hanno apportato i loro contributi sviluppando nuovi indicatori, indici, oscillatori e strategie, senza mettere in discussione le basi poste da Dow. Oggi l’analisi tecnica si applica al trading di qualsiasi strumento finanziario che abbia un set storico di dati: futures, materie prime, forex (in cui è tutt’ora la forma di analisi più utilizzata) e ogni altro asset.

Segnali di trading

Con l’espressione segnali di trading si fa riferimento agli studi di mercato che evidenziano opportunità potenzialmente redditizie di trading, condotti da analisti accreditati, broker, grandi operatori finanziari o generati tramite algoritmi. Possono essere gratuiti o a pagamento e costituiscono una fonte preziosa di informazioni soprattutto per i trader alle prime armi, che non sono ancora in grado di condurre i propri studi autonomamente.

Noi di AvaTrade consigliamo tuttavia di consultarli in cerca di conferma o per ricevere spunti piuttosto che basare su di essi strategie alla cieca.

Se usati consapevolmente infatti, i segnali di trading possono diventare una vera e propria miniera di tesori! Non lasciarteli scappare, li trovi nelle sezioni Featured ideas e Analyst wiew della tua piattaforma AvaTrade per dispositivi fissi e mobili!

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Limiti dell’analisi tecnica

L’analisi tecnica accetta la teoria dei mercati efficienti, secondo la quale in ogni momento i prezzi degli strumenti finanziari rispecchiano correttamente il loro valore, perché tutti i partecipanti al mercato sono sempre aggiornati su ogni informazione disponibile, e la processano in maniera razionale.

Tutte le critiche che contestano questa teoria invalidano di conseguenza anche i presupposti dell’analisi tecnica. In particolare l’opposizione più solida è quella costituita dalla random walk theory, che afferma che la natura dei mercati non è lineare, è che non esiste una relazione tra i dati storici dei prezzi e i loro valori futuri. I partecipanti al mercato in questo caso sono una forza caotica e irrazionale, mossa da emozioni indisciplinate e imprevedibili. Tuttavia, osservando con attenzione i grafici, è facile osservare modelli in grado di prevedere i movimenti del mercato tramite l’analisi tecnica, e le prove non mancano certo. Ad esempio i pattern grafici si sono dimostrati efficaci nel prevedere l’andamento di mercati all’asta, confermando il loro valore predittivo. Inoltre è osservabile per chiunque che gli ordini si raggruppano attorno a livelli psicologicamente importanti per gli investitori.

Un’altra critica ancor più radicale ipotizza che l’analisi tecnica sia una forma di autorealizzazione. In parole semplici, se tanti trader seguono il modello tecnico e si aspettano che ad un determinato livello avvenga un certo evento, la loro azione collettiva farà sì che l’evento stesso si verifichi. Se ciò fosse vero, l’analisi tecnica potrebbe funzionare solo nel breve termine e per motivi del tutto differenti rispetto a quelli ipotizzati dagli analisti tecnici.

Gli strumenti dell’analista tecnico: indice degli argomenti

Ora che abbiamo chiare le basi e gli obiettivi dell’analisi tecnica, vediamo come approcciare il materiale didattico che la riguarda. Gli argomenti sono affrontati a partire dalle basi, per poi addentrarsi gradualmente verso le strategie più avanzate, senza perdere d’occhio l’aspetto pratico.

Il grafico di trading

Il grafico di trading è un diagramma cartesiano che riporta gli intervalli di tempo sulla linea dell’ascissa e il prezzo dello strumento sull’ordinata. Quando si legge un grafico di trading la prima cosa da controllare è il timeframe, ossia la durata dei periodi. Durante questo tempo avvengono le negoziazioni, e i prezzi fluttuano: quando il periodo termina un nuovo valore storico si aggiunge al grafico e il successivo comincia a formarsi. Esistono moltissimi tipi di grafici di trading, e i trader più eccentrici talvolta rispolverano e tentano di riportare in auge dei veri e propri cimeli di storia dell’economia. I più usati tuttavia restano i grafici a linea, quelli a barre e quelli a candele giapponesi, sovrani indiscussi del trading tecnico di breve e medio termine.

Il trend

Il modo più semplice per iniziare approcciare il grafico è imparare a disegnare correttamente le linee di tendenza. Per ottenere una linea di trend rialzista, bisogna collegare fra loro due minimi consecutivi, mentre per un trend ribassista, occorre unire due massimi. Quando il prezzo “rompe” una linea di tendenza, questa si considera esaurita. Per essere considerata valida, una linea deve essere toccata dai prezzi almeno tre volte: più un trend prosegue e più lo si considera importante.

Le candele

La paternità delle candele giapponesi è attribuita a Munehisa Homma, che secondo la storia le ha usate per farci una vera e propria fortuna nel commercio del riso. Le candele giapponesi meritano davvero un discorso a sé rispetto agli altri tipi di grafici grazie alla completezza delle informazioni che riportano: apertura, massimo, minimo, chiusura. Ogni candela presenta un corpo, che rappresenta l’intervallo reale di prezzo tra l’apertura e la chiusura, e due ombre, dette stoppino, che indicano i valori massimi e minimi raggiunti dal prezzo nell’intervallo di tempo. Sono strumenti così potenti che in certi casi basta una sola candela per lanciare un segnale di trading!

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I pattern grafici di trading

I pattern grafici sono la diretta conseguenza dell’accettazione della ciclicità dei mercati. La psicologia degli investitori è sempre la stessa e influenza i prezzi, quindi devono esistere degli schemi che rappresentano i modelli comportamentali degli operatori di mercato di fronte ad una stessa condizione. I pattern oggi riconosciuti sono innumerevoli, e per poterli usare con successo bisogna conoscerli e comprenderne il significato. Certo non è facilissimo, ma ne vale senz’altro la pena.

Livelli di supporto e resistenza

Le aree di supporto e resistenza sono nient’altro che la rappresentazione grafica delle zone di prezzo ritenute importanti dal sentiment degli investitori, quelle in cui aumentano le probabilità che la domanda o l’offerta cambino. Imparare a disegnarle e interpretarle correttamente è di vitale importanza per impostare i livelli di ingresso e uscita dal trading. Iniziare una negoziazione senza aver identificato supporti e resistenze è come fare i funamboli senza la rete: potrebbe andar bene una volta, ma prima o poi se ne paga lo scotto.

Ritracciamenti

Un ritracciamento è l’inversione temporanea del trend di uno strumento.Certe volte sui grafici capita di vedere trend davvero da copertina: solidi, regolari e ricchi di segnali di conferma. Poi all’improvviso ecco le candele cambiare colore e il dubbio insinuarsi nella mente del trader: il trend è esaurito o si tratta di un ritracciamento? Una risposta geniale dell’analisi tecnica a questa domanda è quella di usare i livelli di Fibonacci per indicare le aree dove i ritracciamenti ricorrono più spesso. Se il movimento avviene intorno ai livelli 23,6%, 38,2% o 61,8% potrebbe essere un ritracciamento, soprattutto se confermato da un altro strumento, come un oscillatore.

Medie mobili

Quando interessa trovare segnali di acquisto e vendita si guardano le medie mobili. Queste diranno se il trend attuale è ancora valido. Le più usate, soprattutto nel breve e medio termine, sono quelle di 20 e 40 periodi. Le medie a 5 e 20 invece sono tipiche del brevissimo termine. Le medie mobili sono alla base di quasi tutte le strategie di trading, e alcune particolari combinazioni di medie lente e veloci sono diventate indicatori a sé stanti. Le più importanti da conoscere sono la semplice, la ponderata, l’esponenziale e la levigata.

Indicatori e oscillatori per l’analisi tecnica

Gli indicatori di analisi tecnica permettono di misurare elementi di prezzo come il momentum, i trendla volatilitài cicli di mercato e il volume. Il loro fine è quello di generare segnali di trading.
Al fine di identificare le condizioni di ipercomprato o ipervenduto nei mercati, si usano invece gli oscillatori. Questi avvertono il trader che un mercato è sopravvalutato o svalutato e che a breve potrebbe cambiare. Alcuni oscillatori hanno una scala di valori a cui fare riferimento per l’interpretazione, mentre altri variano in range potenzialmente infiniti. La loro funzione principale è confermare i segnali ottenuti con altre strategie, come indicatori o medie mobili.

Indicatori tecnici per la piattaforma MT4

La teoria dell’analisi tecnica diventa pratica quotidiana per i trader online che hanno a disposizione le piattaforme MetaTrader. Si tratta della piattaforma di trading professionale più conosciuta e utilizzata al mondo, e permette di implementare una enorme quantità di indicatori di analisi tecnica. Grazie alla compatibilità MQL5 inoltre, sulle piattaforme MT4 possono essere lanciati gli EA, e progettati indicatori su misura in base alle proprie preferenze o necessità di trading. Basta solo sapere come fare!

FAQ sull’analisi tecnica

  • Quali sono gli indicatori più importanti nell’analisi tecnica?

    Questo dipende molto dallo stile e strategia di trading. È probabile che uno swing trader utilizzi indicatori diversi rispetto a uno scalper. Alcuni analisti affermano che supporti e resistenze sono gli strumenti più importanti, perché figurano in quasi tutti gli indicatori tecnici. Inoltre diventano più “importanti” quando sono confermati da due o più indicatori diversi e in combinazione possono fornire strategie di trading molto potenti.

     
  • Cosa si intende per divergenza nel trading tecnico?

    Una divergenza si verifica quando due indicatori danno segnali contrastanti, diversamente da come farebbero normalmente. Sebbene possono creare confusione, le divergenze sono spesso indicatori di svolte significativa nel mercato. Ad esempio, quando un oscillatore indica debolezza nel mercato ma il prezzo continua ad aumentare. Le divergenze andrebbero trattate coi guanti, poiché possono durare a lungo e in genere non forniscono segnali tempestivi per il trading.