Nelle borse valori o stock Exchange avvengono ogni giorno negoziazioni telematiche tra i broker e i trader per migliaia di migliaia di dollari. Per accedervi basta possedere un account di trading e un dispositivo in grado di usare internet, eppure in pochi saprebbero darne una definizione precisa. Vogliamo provare?

Definizione di borsa valori

La borsa valori è il mercato regolamentato all’interno del quale si negoziano gli strumenti finanziari quotati (cosiddetti valori mobili) e valute. Gli strumenti negoziabili (asset) sono moltissimi, e includono materie prime, azioni, obbligazioni, valute, criptovalute e altri derivati. Oggigiorno quasi tutte le borse svolgono la loro attività per via telematica, e le loro sedi fisiche, spesso decentralizzate, sono frequentate per lo più dai dipendenti.

A cosa serve la borsa valori?

Le borse, spesso organizzate sottoforma di società o holding, sono nate per rispondere alla necessità delle imprese di intercettare finanziamenti da parte di piccoli o grandi investitori sia pubblici che privati, nonché all’esigenza dei risparmiatori di investire il proprio denaro nella speranza di accrescerlo. Oggi però i loro ruoli sono molti di più e spesso complessi da comprendere.

Come funziona la Borsa?

Poniamo il caso che un’azienda, dopo aver raggiunto la piena occupazione delle risorse a disposizione, decida di ricorrere ai finanziamenti del pubblico per potersi espandere ulteriormente.

A questo punto comincerà il suo travagliato percorso affiancata dalla Banca d’investimenti e gli enti regolatori per ottenere il ticker e una quotazione in borsa. Tra le numerose incombenze le toccherà fissare un prezzo equo per le azioni che ha deciso di mettere in circolazione sul mercato. Quando finalmente debutterà in borsa con una IPO, il prezzo di quella parte di società comincerà ad oscillare, mosso sostanzialmente dalle forze della domanda e dell’offerta.

Nel breve termine le forze che la fanno da padrone sono quelle in grado di influenzare la percezione che gli investitori hanno del titolo.

Possiamo riassumerle sostanzialmente in news, ossia le notizie macro e microeconomiche che condizionano l’andamento dello strumento; rumors o noise, quindi quelle voci di corridoio di solito infondate in grado di innescare paura ed euforia negli investitori incoscienti; e le mode, ossia quei meccanismi di imitazione dovuti alla trasparenza di mercato, chiamati anche “effetto gregge”. Questa teoria, definita da Keynes “dei castelli in aria”, è una delle possibili spiegazioni al comportamento del tutto irrazionale dei mercati nel breve termine.

Nel lungo termine invece, sotto il baccano, i meccanismi che agiscono sono quelli descritti dalla “teoria delle solide fondamenta”, secondo la quale con il tempo il prezzo del titolo ritornerà sistematicamente a toccare il suo prezzo equo. Questo, a prescindere dalla percezione che gli investitori ne possono avere, rappresenta il valore concreto di un’attività, il suo potenziale di crescita nel futuro e quindi il prezzo che il mercato le attribuisce al di sotto della confusione.

Chi controlla la borsa valori?

Affinché questo possa avvenire il mercato borsistico richiede la designazione di un ente che si occupi dell’attenta e severa vigilanza sulle attività di mercato. In Italia questo ruolo è assolto dalla la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) e dalla Banca d’Italia, mentre in Europa dalla European Security and Market Autority (ESMA)

In particolare i compiti di questi enti comprendono:

  • vigilare sulla correttezza delle negoziazioni e dei comportamenti degli operatori di mercato;
  • regolare l’attività degli intermediari e assicurare l’assoluzione degli obblighi previsti;
  • autorizzare le offerte pubbliche di acquisto e vendita e le iscrizioni agli albi di investimento;
  • difendere la trasparenza delle informazioni verificando i dati pubblicati, scongiurando rischi di aggiotaggio;
  • multare le inadempienze;
  • raggiungere gli investitori in fase di formazione per istruirli alla consapevolezza delle dinamiche di mercato;
  • coordinarsi e allineare la propria attività con gli altri enti di vigilanza pan europei e internazionali, come le direttive MiFID II e MiFIR.

Le dieci borse più importanti al mondo nel 2021

Secondo le statistiche della Word Federation of Exchanges le prime 10 borse al mondo per capitalizzazione di mercato a inizi 2021 erano:

  1. New York Stock Exchange (NYSE) con sede a New York, operativa sin dal 1817. È il mercato più grande per capitalizzazione (26200 miliardi) e il secondo per numero di aziende iscritte (2400). Il suo indice più importante è il Dow Jones, che raccoglie titoli come Boeing, 3M, Goldman Sachs, McDonald’s. Accanto al Dow Jones troviamo poi il Russell 2000 e l’indice S&P 500.
  2. Il National Association of Securities Dealers Automated Quotation (NASDAQ) è la prima borsa valori completamente telematica, dove sono quotati i maggiori titoli tecnologici, ed ha sede a Time Square, New York. Fondato nel ‘71, raccoglie oltre 3550 società e vanta una capitalizzazione di oltre 19400 miliardi di dollari. I due indici più importanti per seguirne l’andamento sono il NASDAQ composite e il NASDAQ 100, su cui flottano titoli come Apple, Microsoft, Amazon, Facebook e Google.
  3. La borsa di Hong Kong (SEHK), anch’essa con sede in Cina, si aggiudica il primo posto tra le borse asiatiche per grandezza e velocità di crescita, con una capitalizzazione che supera i 6700 miliardi di dollari e vanta oltre 2500 società quotate. Al giorno d’oggi è accessibile esclusivamente per via telematica, e per partecipare al suo andamento è possibile ricorrere all’indice Hang Seng 50, delle 50 aziende più grandi quotate sulla SEHK.
  4. La Borsa di Shanghai (SSE) è la più importante della Repubblica Popolare Cinese, e raccoglie oltre 1850 titoli. Per accedere in qualità di investitori esteri la strada più battuta è l’indice SSE Composite, che include le imprese pubbliche e private dei più svariati settori, con azioni quotate sia in renminbi (tipo A) che in dollari (tipo B). Il suo indice principale, l’SSE50, replica infatti l’andamento delle 50 large cap di tipo A, quotate unicamente in renminbi e accessibili solo agli investitori interni.
  5. La Borsa di Tokyo (TSE), che ha aperto le sue porte nel 1866. Il suo indice più importante è il Nikkei 225, che raccoglie le prime 225 aziende tra le oltre 3700 quotate al TSE ed ha raggiunto nel 2021 i punteggi più alti dal ’89, superando i 65000 miliardi di dollari.
  6. La Euronext, di proprietà della Intercontinental Exchange, con sedi a Parigi, Amsterdam, Bruselles, Dublino, Londra e Lisbona. Fondata nel vicino 2000, da allora ha già raggiunto traguardi considerevoli di oltre 5000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Raccoglie oltre 1900 titoli, di cui i migliori sono accorpati nell’indice Euro Stoxx 50. Di questo indice fanno parte compagnie provenienti da vari paesi europei, compresi Italia e Germania. Altri indici importantissimi per i singoli paesi sono il CAC 40 per la Francia, l’AEX per l’Olanda, IBEX 35 per la Spagna.
  7. La borsa di Shenzhen (SZSE) ha sede nell’omonima città, vicina ad Hong Kong nella Cina Sudorientale, con oltre 13 milioni di abitanti. È la terza borsa più importante della RPC, e opera sin dal 1990. Sebbene in termini di capitalizzazione non sia la maggiore, è senza dubbio la più importante per l’economia interna cinese, con 5240 miliardi e oltre 2300 aziende quotate in renminbi.
  8. La London Stock Exchange (LSE), tra le più antiche al mondo, ha cominciato a svolgere le sue funzioni nel 1698, e per oltre due secoli e mezzo è rimasta la borsa più importante del mondo. La sua enorme ricchezza risiede nell’ospitare negoziazioni di aziende provenienti da tutto il mondo, e difatti per poter accedere alla borsa non è necessario avere sede in Gran Bretagna. L’indice che la rappresenta è il UK_100, un paniere dei primi 100 titoli migliori tra gli oltre 2400 quotati alla LSE. In questo indice compaiono nomi come Compass, AstraZeneca, Barclays, BAT e altri fra i più negoziati al mondo. Nel 2007 si è aggregata con Borsa Italiana, dando origine alla London Stock Exchange Group, holding con oltre 4650 miliardi di dollari di capitalizzazione.
  9. La Bombay Stock Exchange (NSE) con sede a Mumbai in Dalal Street è nata nel lontano 1875, diventando nel 2021 la prima borsa indiana per capitalizzazione (oltre 3100 miliardi), con un impressionante numero di aziende quotate, più di 5400. Il suo promettente indice espresso in rupie, il SENSEX, raccoglie le 30 maggiori aziende, tra cui la Nestlé India.
  10. La National Stock Exchange (NSE), anch’essa di Mumbai è la sorella minore della BSE, nata solo nel 1992. Ha raggiunto e superato in fretta i 3000 miliardi di dollari di capitalizzazione e il suo indice, il NIFTY 50, è un vero fiore all’occhiello tra i mercati emergenti. Si stima infatti che meno del 2% della popolazione indiana ad oggi investe in borsa (contro l’oltre 10% degli USA), lasciando ampio spazio ad una sua potenziale crescita. Neppure sommato a quello della BSE il loro volume di scambio supera il 5% del PIL!

Come tradare titoli in borsa

Per investire in borsa ci si può avvalere del supporto di consulenti di investimento o banche, oppure aprire un personale account di trading con un broker, gestendo le proprie posizioni da internet.

Il broker, in qualità di grossista dei mercati finanziari, acquista blocchi di strumenti (come le azioni o le valute) prodotti nel mercato primario, le spacchetta e le scambia nel mercato secondario per conto dei suoi clienti. Il suo ruolo è quindi di intermediazione, e il suo compenso consiste nelle commissioni di brokeraggio.

Dal momento che l’interesse dei broker è quello di consentire anche a piccoli e medi investitori l’accesso ai mercati, offrono una vasta gamma di asset tra cui scegliere, che comprendono azioni, valute, materie prime, CFD e altri strumenti derivati.

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FAQ sulla borsa valori

  • Dove si trova la borsa?

    Più che “la” si dovrebbe dire “le” borse. Ovunque e in ogni angolo del mondo. Alcune borse hanno conservato una sede fisica ed è possibile andare a visitarle di persona, come nel caso della New York Stock Exchange, che si trova al numero 11 di Wall Street. La quasi totalità delle negoziazioni, tuttavia, avviene per via telematica, e oggi per entrare nelle borse di Londra, Tokyo o Shanghai basta uno smartphone e una manciata di secondi!

  • Come nasce la borsa?

    La nascita della borsa risale al ‘300, alle piazze fiamminghe brulicanti di mercanti in cerca di occasioni per scambiare i propri beni, sottoscrivere contratti e cambiare denaro. l nome “borsa” deriva dalla Piazza delle Tre Borse, a Bruges, dove tutti i mercanti che non potevano permettersi un negozio fisso si riunivano per effettuare i loro scambi.Il benestare delle famiglie nobiliari contribuiva a creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell’economia mercantile, e fu così che Amsterdam tre secoli dopo vide il debutto della prima IPO, la Compagnia Olandese delle Indie Orientali. La compagnia si occupava di commerciare via mare beni di lusso come gioielli, seta, spezie e porcellane con le colonie olandesi in Asia. Questi viaggi, lunghi e perigliosi, non sempre andavano a buon fine a causa di pirati, maltempo o ammutinamenti, rendendo difficile trovare finanziatori disposti a sobbarcarsi le spese necessarie. I liberi cittadini e i commercianti potevano, tramite la stipulazione di un contratto, acquisire un diritto sui proventi del futuro carico, qualora le navi fossero tornate sane e salve. D’altro canto, le navi ottenevano i finanziamenti necessari a sostenere le ingenti spese connesse al viaggio e al mantenimento della nave e della ciurma.

  • la borsa oggi

    Oggi esistono una tale varietà di derivati finanziari che dare una definizione univoca di Borsa è davvero difficile, ma se il suo funzionamento è diventato assai più complesso, il suo scopo è rimasto pressoché identico.