Azioni VISA
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Fare trading sulle azioni di VISA
La maggior parte della gente ha familiarità con le carte di credito e di debito a marchio Visa. La società non emette in prima persona tali carte ma è un’azienda di tecnologia di pagamento che ha creato una rete di pagamenti globali che collega consumatori, imprese e agenzie governative per l’effettuazione di pagamenti elettronici.
Se da un lato l’azienda fa riferimento al settore dei servizi finanziari, l’elevata spesa tecnologica l’ha resa a tutti gli effetti un’azienda del tech agli occhi di alcuni analisti.
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Visa fornisce una rete globale per il trasferimento transfrontaliero di importi e informazioni. La rete facilita non solo la compensazione e il regolamento di transazioni finanziarie ma anche l’autorizzazione di tali transazioni. Negli anni Visa ha aggiunto diversi prodotti, piattaforme e servizi a valore aggiunto, che hanno portato a ricavi complessivi stimati in circa $23 miliardi nel 2019.
La società è stata fondata nel 1970 da Dee Hock e ha sede a San Francisco, California.
Storia del prezzo delle azioni Visa
Nonostante l’azienda sia stata fondata nel 1970, Visa (NYSE: V) non è sbarcata in borsa fino al 2008. Da allora la performance del titolo è stata a dir poco stellare, anche se nel periodo 2009-2011 ha subito una battuta d’arresto.
Tuttavia, alcuni investitori hanno intuito che il titolo sarebbe stato speciale dopo che durante il primo giorno di contrattazioni le azioni sono balzate del 28%. Da allora il titolo Visa ha registrato quello che sembra essere un rally senza fine che ha premiato non poco gli investitori iniziali.
Un inizio epico per il titolo Visa
Il 19 marzo 2008 il prezzo dell’IPO di Visa era di $44 ($11 per azione se aggiustato per lo split azionario 4:1 avvenuto successivamente). All’epoca l’IPO di Visa venne considerata la più importante nella storia del NYSE. Alla fine del secondo giorno le azioni erano già scambiate a $56.50 per azione ($14.13 se aggiustato per lo split).
Se si pensa al periodo in cui è stata fatta, l’IPO è stata davvero incredibile. Si parla del bel mezzo della crisi finanziaria globale. Pochi giorni dopo l’IPO, JPMorgan ha fatto un’offerta di $2 per azione per acquistare la banca di investimento in difficoltà Bear Stearns. Le azioni finanziarie, in generale, registravano forti difficoltà, ma Visa è stata un’evidente eccezione.
Non è stato tutto rosa e fiori
A tenere a galla Visa e a conquistare gli investitori è il fatto che Visa non è una banca e non presta denaro. Visa infatti non concedeva prestiti e non era minimamente legata ai mutui che hanno causato la crisi finanziaria. Di fatto Visa non è nient’altro che una rete di pagamenti che ottiene una piccola commissione ogni qualvolta viene utilizzata una carta di credito o di debito con il logo Visa.
Tuttavia, Visa non è riuscita a scrollarsi di dosso tutto il sentiment negativo legato al settore finanziario del 2008 e il 20 gennaio 2009 il titolo Visa segnava un nuovo minimo storico di $42.42 per azione.
Nel resto del 2009 il titolo è avanzato e nell’aprile 2010 raggiungeva quota $100 per azione. Tuttavia, nel maggio 2010 le azioni sono calate nuovamente in seguito al dibattito al Congresso del “Durbin amendment”, che aveva l’obiettivo di rendere meno profittevole l’elaborazione delle transazioni di debito. Il titolo Visa è calato ad un minimo di $68.28 per azione dal momento che gli investitori temevano che i profitti sarebbero stati regolamentati.
Nel giugno 2011 è giunta la decisione finale della Federal Reserve, che limitava le commissioni a $0.21 + lo 0.05% dell’importo della transazione. Gli azionisti di Visa hanno tirato un sospiro di sollievo e il prezzo delle azioni è schizzato dai $75 del 28 luglio 2011 ad oltre $86 nell’arco di un giorno.
Visa: il titolo blue chip
Visa è stata aggiunta all’esclusivo Dow Jones Industrial Average il 23 settembre 2013, diventando uno dei titoli “più blu” tra le blue chip. Al gennaio 2020 Visa faceva ancora parte dell’élite dei 30 titoli del Dow.
Inoltre, dal 2013 le azioni di Visa sono state scambiate per lo più al rialzo. Vi sono stati alcuni modesti storni negli anni, ma ogni volta Visa si è ripresa, e il titolo è andato rafforzandosi più di prima.
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Una solida crescita per il titolo Visa
La cosa davvero sorprendente è che dall’IPO di Visa nel 2008, le azioni non sono mai state economiche. Molte volte infatti, il titolo è stato scambiato ad un rapporto P/E superiore alla media del mercato. Alla base di ciò vi è il fatto che la crescita di Visa negli anni è stata semplicemente spettacolare.
Ancora dopo così tanti anni Visa continua a registrare profitti a doppia cifra grazie ad una continua crescita significativa dei volumi delle transazioni e dei pagamenti. Ogni anno il contante viene usato sempre meno a favore delle carte e l’inflazione che ogni anno si registra porta ad un aumento anche dei volumi delle transazioni. Non si prevede un cambiamento di tali tendenze e questo significa che Visa e le azioni di Visa continueranno a crescere.
Fare trading sul titolo Visa
Se si segue il consenso degli analisti, sembra scontato voler acquistare le azioni di Visa. Dei 35 analisti che trattano il titolo, 32 offrono un giudizio di acquisto o outperform. Inoltre, il target di prezzo mediano offerto era di $205, per un premio di quasi il 10% rispetto al prezzo di inizio gennaio 2020. Andare alla ricerca di storni e acquistare è una solida strategia adottata dai trader sin dai tempi dello sbarco in borsa di Visa.
Monitorare le notizie
Sono in molti a parlare di Visa e ogni notizia ha il potenziale di condizionare l’andamento delle azioni. I trader dovranno monitorare eventuali speculazioni di un ingresso di Visa nel mercato cinese. Dal 2014 la Cina ha parlato di una legge che dovrebbe consentire a Visa di accedere a più di 1 miliardo di persone in Cina, mettendo fine al sostanziale monopolio di Alipay nel paese. Eventuali notizie di sviluppi positivi su questo fronte potrebbero spingere le azioni di Visa in notevole rialzo.
Sempre dal fronte delle notizie, un altro motivo di possibile rialzo è la continua transizione dai contanti alla moneta digitale, nota anche come “digital cash” negli Stati Uniti. Con la sua solida rete di pagamenti globali, qualsiasi passo verso i cosiddetti “dollari digitali” dovrebbe coinvolgere Visa come partner. Ad ogni modo, questo passaggio verso transazioni digitali è alla base della continua crescita a doppia cifra di Visa. Fintanto che questo trend continuerà, Visa dovrebbe beneficiarne.
Cercare eventuali sottoperformance di Visa
Un’altra situazione da tenere monitorata se interessati al trading sulle azioni di Visa è una sottoperformance rispetto al mercato più ampio. Storicamente, quando Visa ha sottoperformato rispetto allo S&P 500, è stato un buon momento per acquistare. Una tale performance è raramente durata più di un mese o due, con le azioni che poi tendono a riprendersi.
Conclusioni
Visa è una delle diverse centinaia di azioni disponibili tramite la piattaforma MetaTrader 5 di AvaTrade. La piattaforma ha ampliato l’offerta per i clienti, che possono fare trading anche su indici azionari, materie prime come oro, petrolio, granoturco e anche le criptovalute.
Questo è il momento ideale per registrarsi su AvaTrade, scaricare la piattaforma di trading del MetaTrader 5 e iniziare a fare trading. Gli utenti possono approfittare anche del conto demo offerto per fare pratica con le strategie preferite prima di rischiare il proprio denaro con operazioni sul titolo Visa o gli altri a disposizione.
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