Azioni AstraZeneca

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AstraZeneca nasce nel 1999 dalla fusione dell’azienda farmaceutica svedese Astra Ab e della società di ricerca britannica Zeneca PLC. La sua sede principale si trova a Cambridge, dove svolge il suo incessante lavoro di sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci e medicinali di svariate categorie: cardiovascolare, oncologica, renale, metabolica e respiratoria.

Azienda da sempre guidata dal processo scientifico, la sua fama è letteralmente esplosa nel 2020 dopo aver sviluppato, sperimentato e rilasciato uno dei primi vaccini contro il COVID-19, diffuso poi in tutto il mondo.

In seguito alla fusione è rapidamente diventata una delle più grandi aziende farmaceutiche conosciute, al fianco di colossi quali Pfizer e Abbvie. Ai tempi etichettata come una fusione alla pari, AstraZeneca ha spazzato via ogni traccia di scetticismo dagli investitori, annunciando appena un anno dopo un utile di oltre 4 miliardi di dollari a fronte di un fatturato di oltre 15,8 miliardi di dollari.

Da sempre l’azienda ha posto enorme attenzione alla ricerca e allo sviluppo, vantando un listino invidiabile di prodotti che ben si piazzano nelle rispettive aree terapeutiche. Tra i prodotti che vantano le performance migliori negli ultimi anni ricordiamo Tagrisso,Symbicort, Imfinzi,Farxiga e Lynparza.

Nata da una fusione, AstraZeneca ha mantenuto attivo il suo portfolio, concatenando una serie di acquisizioni e cessioni strategiche. Tra gli acquisti migliori MedImmune nel 2007, per $ 15,6 miliardi e Alexion nel 2020, per $ 20 miliardi. Tra le cessioni spicca invece la vendita del suo business di piccole molecole antiinfettive alla Pfizer per 550 milioni di dollari.

AstraZeneca è quotata con simbolo AZN su tre borse differenti: Londra, Stoccolma e Nasdaq (US Tech 100).

Storia delle azioni AstraZeneca

Dalla fusione ad oggi AstraZeneca ha subito un solo frazionamento azionario – un frazionamento 2 per 1 il 27 luglio 2015. Generalmente dopo un frazionamento i titoli tendono a subire pressioni di negoziazione, dovuti al fatto che l’acquisto di azioni diventa più conveniente per gli investitori.

AstraZeneca è tra i leader dell’industria farmaceutica, e il suo titolo fa parte dei must-watch di Wall Street. Dopo la fusione del 1999 il titolo AZN era scambiato intorno ai 20$, e ha continuato ad oscillare attorno a quel livello per un po’, per poi nel 2005 cominciare la salita che lo avrebbe portato a infrangere la barriera psicologica dei 30$ verso la fine dell’anno successivo.

Il rally è stato sostenuto dalla massiccia attività di investimento nella ricerca, che ha portato l’azienda a sviluppare un paio di prodotti bestseller all’epoca, come Nexium. Non sono tuttavia mancati i venti contrari, tra i quali ricordiamo la concorrenza con i farmaci generici, azioni collettive dei consumatori, acquisizioni costose e non ultima la Grande Recessione del 2008.

Dopo il calo che ha portato il prezzo a toccare i 16$ nel 2019, comunque, il titolo è entrato in un trend di lungo termine. Nel luglio 2020 il massimo storico: il titolo è riuscito a superare di poco il picco dei 64$, a seguito della reazione positiva degli investitori alle azioni “Big Pharma”. La strada che avrebbe guidato i mercati fuori dal primo lockdown causato dal COVID-19 era aperta.

AstraZeneca incarna alla perfezione lo slogan: “Big Pharma, Big Dividends”. Da sempre, infatti, ha elargito generosamente i suoi dividendi agli investitori, rendendo il titolo una scelta valida di investimento per gli azionisti, e una fonte di entrate periodiche.

Come tradare le azioni AstraZeneca

Quando facciamo trading sul titolo AstraZeneca ci sono un paio di fattori che dobbiamo tenere a mente:

Questioni legislative e fiscali

AstraZeneca fa parte di un settore molto sensibile sia alle questioni di legislazione che a quelle fiscali, entrambe in grado di impattare duramente sui profitti. Da un lato il controllo normativo è stringente perché sono in ballo vite umane, dall’altro i fattori legislativi possono costituire barriere e ostacoli di ogni sorta. Basta pensare alle leggi per ottenere approvazioni, quelle sull’impatto ambientale o i brevetti, per citarne alcune. In quanto azienda internazionale, poi, AstraZeneca deve tenere conto di come queste questioni legislative e fiscali possono variare in modo anche significativo nelle diverse giurisdizioni, contribuendo a generare incertezza nelle previsioni.

Lancio di nuovi prodotti

AstraZeneca insegue costantemente la via della ricerca e dello sviluppo scientifico. Ciò significa che i prodotti che riescono a sfondare e avere successo possono far schizzare in alto il titolo, ma quelli che si rivelano un fallimento costituiscono veri e propri buchi neri di capitale, se teniamo conto degli esorbitanti tempi e costi di sperimentazione richiesti per rilasciare un nuovo prodotto. Durante questo periodo, infatti, e più che mai in caso di prodotti innovativi, il titolo AstraZeneca è soggetto sperimenta di solito una elevata volatilità, perché gli investitori stanno attenti a cogliere ogni minima avvisaglia, sia negativa che positiva. Un esempio emblematico è quello del 2017, in cui durante la sperimentazione di un farmaco per il cancro del polmone il titolo ha perso oltre il 15% del suo valore.

Concorrenza

AstraZeneca deve sostenere una decisa concorrenza per rimanere a galla in un settore altamente redditizio come quello farmaceutico e biotecnologico. Rivali come Pfizer, Teva, Eli Lilly and Co., Novartis AG e Johnson & Johnson hanno le carte in regola per costituire una minaccia sia sul piano finanziario che su quello scientifico. Per non parlare della concorrenza dei produttori di farmaci generici, che offrono farmaci sul mercato a prezzi davvero stracciati.

Guadagni periodici

L’anno fiscale di AstraZeneca va da gennaio a dicembre e la società pubblica rapporti sugli utili sia trimestrali che annuali, per tenere sempre aggiornati gli investitori riguardo le prestazioni aziendali e prospettive future. Di base, fondamentali positivi ispireranno prezzi più alti, mentre quelli negativi faranno scendere il titolo.

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