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Capital Expenditure

Le spese in conto capitale (CAPEX o Capital Expenditure) sono i soldi che un’organizzazione o un’azienda spende per acquistare, mantenere o migliorare le sue cosiddette immobilizzazioni, quali edifici, veicoli, attrezzature o terreni. È considerata una spesa in conto capitale quando ad esempio riguarda l’acquisto di un nuovo immobile, di un nuovo macchinario per la produzione o di un mezzo per trasportare le merci.

Viene considerata spesa in conto capitale anche quando viene utilizzato denaro per estendere la vita utile di un’attività o di un bene esistente, come la riparazione del tetto o la ristrutturazione dei locali d’azienda.

Operating Expense

Alle spese in conto capitale si contrappongono le spese operative (OPEX o Operating Expense) che al contrario riguardano le spese di gestione e di manutenzione di un bene. Per ritornare all’esempio precedente se l’acquisto di una automobile rientra nel campo delle spese in conto capitale, i costi relativi alla manutenzione del veicolo, quali il carburante o la revisione, vanno considerate spese operative.

Stando alle stime di uno studio effettuato da Schroders, in Europa dopo un periodo di contrazione in diverse aziende europee le spese per gli investimenti (Capex) sono destinate ad aumentare in maniera considerevole.

Come la CAPEX condiziona i mercati finanziari

Negli anni passati la spesa in conto capitale ha subito una diminuzione che è stata la più protratta ed estesa in diversi decenni. Si stima sul mercato, il delta dal livello massimo a quello minimo nell’arco temporale 2014-16 è stato di 450 miliardi di dollari, ossia pari al 15,8%. Adesso la situazione sta totalmente cambiando. Un modello proprietario di Schroders, che incorpora le previsioni sul consenso riguardante i Capex (spesa per investimenti) di migliaia di società distribuite in differenti mercati, ipotizza per quest’anno un aumento dell’8,3%.

Il principale motivo per cui si ipotizza un incremento significativo dei Capex è che molte aziende sono già prossime alla piena capacità. Il tasso di utilizzo della capacità nel nostro continente è quindi prossimo al massimo storico. Le società saranno indotte quindi ad incrementare la capacità e/o l’efficienza se intendono aumentare la produzione e di conseguenza il fatturato.

Facendo una proiezione nel medio lungo termine, occorre considerare anche altri elementi induttori di una crescita di Capex negli anni a venire: da un mercato del lavoro molto più rigido (che portava minori ambiti di ristrutturazione per le aziende), al cambio di direzione dell’offshoring (esternalizzazione della produzione) che avveniva nei primi anni 2000, si è passati all’aumento dell’automazione (attraverso la robotica, in questo modo anche gli impianti direttamente in Europa sono più facili da gestire) ed anche grazie alle riforme fiscali, che stimoleranno la componente degli investimenti in maniera più massiccia e si dovrebbe protrarre per diversi anni.

Questo cambio di rotta dovrebbe continuare anche nel 2020 di pari passo con la crescita del Prodotto Interno Lordo.

Un incremento della spesa in conto capitale per conto delle imprese europee potrebbe essere visto come un sintomo di una ripartenza più solida e di lungo periodo.

Questo scenario è preludio di una maggiore attività e soprattutto preparazione nella scelta dei settori strategici aziendali su cui investire. Si potrebbe quindi optare per dei comparti del mercato in cui le aziende hanno gli attuali livelli di investimento bassi rispetto a quelli storici e che quindi sono più propensi e forieri per un possibile aumento per l’aumento dei Capex.

I comparti di mercato che sembrano essere più interessanti per questo tipo di analisi sono quello automobilistico, un settore nel quale dove le principali case stanno facendo la corsa per investire sui motori elettrici e sulla guida autonoma; il settore delle utility (un mercato come quello dell’energia sempre sotto pressione anche per fattori legati all’impatto sull’ambiente e sulla sostenibilità di scelte che possono avere un impatto nel futuro non solo di breve ma anche di più ampio raggio); il settore della tecnologia (un’area in cui non ci si può fermare, ciò che abbiamo oggi è già obsoleto domani).

Da considerare anche i settori delle telecomunicazioni (soprattutto con riferimento all’avvento delle reti 5G) e del petrolio e del gas (i settori più destabilizzati nel Capex dal 2014 in poi dopo il crollo del prezzo dell’OIL e dei carburanti) ; questi sopra quindi sono tutti settori che potrebbero fornire un consistente aumento delle spese per investimenti nel corso dei prossimi anni.

Le società che implementeranno i loro Capex sono molte e differenti; ciò potrebbe essere fatto anche attraverso una riduzione dei dividendi nel breve periodo, ma nel medio questi risparmi sulla ridistribuzione degli utili agli azionisti porterà ad un aumento dei fatturati e quindi del valore stesso delle azioni; inoltre questo processo porterà anche dei benefici in termini di aumenti di competitività con società che hanno già adottato queste misure.

In questo articolo abbiamo analizzato un valido ed ulteriore elemento per valutare i nostri investimenti sulle azioni attraverso le nostre piattaforme di trading on line.

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