Investire o fare Trading online?
La differenza tra trading e investimento
Ufficio con appuntamento da una parte. Tablet o smartphone nel proprio salotto dall’altra. Attendere un intero semestre, oppure raccogliere il frutto del proprio lavoro dopo neanche mezza giornata. Sono alcune delle basilari differenza tra trading e investimento. Vediamole quindi con chiarezza, punto per punto.
Partiamo dalla loro definizione, come riportata dall’Enciclopedia Treccani:
“trading on-line: compravendita via Internet (o anche attraverso canali diversi quali il telefono e il cellulare) di strumenti finanziari. […] La negoziazione viene ordinata dal trader on-line e realizzata tramite un intermediario finanziario autorizzato, denominato broker on-line. A fronte di tale servizio il broker percepisce una commissione.” | “investimento: impiego di una somma di denaro in un’impresa o nell’acquisto di valori o anche di oggetti; in senso più tecnico, la trasformazione di risparmio in capitale.” |
Compravendita on-line
La prima differenza tra trading e investimento, come possiamo vedere, è nel supporto utilizzato per negoziare. Il trading necessita esclusivamente di un device, che può essere un computer o uno smartphone, di una connessione a internet, e di un conto con un broker, che ci fornirà inoltre la piattaforma di trading. D’altro canto nel caso dell’investimento, che prevede di muovere grosse somme per tempi più estesi, il broker può essere sostituito da altri intermediari finanziari. Questi potrebbero essere invece le banche, o potrebbero non esserci affatto. Abbiamo dedicato un articolo molto interessante a cosa serve per diventare trader online.
Il broker
Il broker è la figura che apre le porte del mercato ai possessori di capitali piccoli e medi, e il suo ruolo somiglia a quello dei grossisti. Acquista infatti grossi blocchi di strumenti finanziari e li “spacchetta”, rendendoli disponibili sotto forma di lotti di dimensioni contenute, dal prezzo più abbordabile. Ogni strumento negoziabile del mercato è dotato di un ticker e di due prezzi: bid e ask. La differenza tra questi è definita spread, e consiste nella commissione del broker per accedere all’operazione.
L’intercessione del broker rende possibile negoziare strumenti senza entrarne effettivamente in possesso, grazie all’offerta di strumenti finanziari derivati, quali ad esempio CFD, opzioni, ecc.
I costi delle commissioni sono più altri tanto maggiore è la volatilità dell’asset in questione, e aumentano se le posizioni vengono lasciate aperte più giorni, durante l’intero weekend, o se viene applicata la leva.
La leva finanziaria merita un discorso a sé, in quanto argomento di fondamentale importanza, specialmente per i trader alle prime armi. Il suo funzionamento è piuttosto semplice in realtà, e non c’è bisogno di diventare trader per sperimentarne gli effetti.
Tutti sappiamo per grandi linee come funziona un mutuo immobiliare, no? Un individuo si rivolge ad un ente creditore (di solito una banca) per richiedere un prestito e comprare una casa da 100’000€. Pagherà un anticipo di tasca propria, spesso un quinto (20’000€), e poi rimborserà poco alla volta alla banca il suo debito dopo che la transazione si è conclusa. In pratica con 20’000 ha concluso una transazione che ne vale 100’000€, ossia ha applicato una leva 5:1, e l’ha pagata attraverso gli interessi.
Quando si fa trading con un CFD e si adopera una leva 5:1 si fa qualcosa di simile. Si chiede al broker di anticipare l’importo necessario ad aprire l’operazione, a fronte del versamento di un margine di ⅕ (i 20’000 nell’esempio della casa).
Se la posizione risultasse vincente, il margine tornerebbe al trader insieme ai profitti, e il broker incasserebbe lo spread. Se invece risultasse perdente il trader perderebbe lo spread e il margine, e diverrebbe debitore dell’importo anticipato.
Ovviamente nel caso del trading è a dir poco inconsueto parlare di cifre simili, eppure buona parte delle perdite di trading derivano da un uso inaccorto della leva. Capire il funzionamento e il vantaggio della leva è importantissimo, e non può essere ridotto a un semplicistico “è buona o cattiva”: quante persone sarebbero in grado di acquistare casa se i mutui non esistessero?
La leva serve ad aumentare l’esposizione ai mercati, e questo è quello che fa nella realtà: amplificherà i profitti di strategie accorte, aumenterà le perdite in caso di strategie avventate.
È possibile conoscere prima le potenziali vincite e perdite di una certa operazione utilizzando un Trading Calculator o visitando la sezione strumenti finanziari e condizioni di trading.
Long e short
Un investitore allocherà i suoi risparmi nella speranza che ciò che acquista subirà un apprezzamento, comportamento definito buy and hold. Nel caso di cali di prezzo del titolo, difficilmente venderà lo strumento, ma aspetterà più frequentemente che risalga da solo. I suoi vantaggi consistono in definitiva da possedere lo strumento.
Un trader non ha generalmente intenzione di acquistare o vendere lo strumento in sé, ma specula sull’andamento dello stesso, guadagnando qualora le sue previsioni risultassero corrette. Ossia può scegliere tra posizioni long (di acquisto) al fine di rivendere in un secondo momento, o posizioni short (vendita).
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Qualche consiglio prima di iniziare
Se ti senti pronto a muovere i primi passi nel trading on-line, fai tesoro di questi semplici consigli:
- Dedica impegno e tempo a studiare con cura il bene che vuoi negoziare, cerca di comprendere cosa ne influenza domanda, offerta e trend. Un buon calendario di trading sarà per te uno strumento prezioso
- Se non hai già un account di trading, scegli con cura un broker che ti ispiri fiducia e ti offra tutto ciò di cui puoi avere bisogno
- Stabilisci un budget separato da dedicare al trading, ti proteggerai dalle possibili difficoltà
- Non rischiare mai più di quanto sei disposto a perdere: una saggia strategia è partire dal rischio che puoi correre, e in base a quello decidere quanto investire
- Decidi un piano di trading e seguilo scrupolosamente, ti proteggerà se il mercato metterà a dura prova le tue emozioni.
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