Trading di mercati in aumento e in calo
Sin da quando nel febbraio 2020 la tempesta coronavirus ha cominciato ad infuriare abbiamo assistito al susseguisti di violenti cali di mercato, seguiti da altrettanto bruschi aumenti. Come dovrebbe comportarsi un trader in situazioni simili?
- Andare long quando il mercato è in rialzo
- Andare short quando il mercato è in calo
- Trading con i CFD
- FAQ sul trading dei mercati in aumento e in calo
Come tutti sappiamo, la pandemia di COVID-19 ha avuto impatti significativi non solo sulla salute pubblica, ma anche sui mercati finanziari internazionali. Gli investitori grandi e piccoli si sono più volte trovati sballottati dentro e fuori le negoziazioni, nel tentativo di star dietro ai rapidissimi cambiamenti che stavano osservando.
Diversamente dall’investimento tradizionale in azioni, in cui è possibile guadagnare solo quando il valore dei titoli aumentai trader sono in grado di lavorare con i movimenti dei prezzi in entrambe le direzioni. Sono in altre parole in grado di beneficiare sia da mercati in calo che in aumento. Questo è reso possibile da particolari contratti, di cui si sente spesso parlare e che rendono possibile negoziare le proprie previsioni circa l’andamento di un certo asset, senza essere costretti ad acquistare lo strumento in questione. Questi derivati finanziari prendono il nome di Contratti per differenza, più noti come CFD. Vediamo allora da vicino uno dei principali vantaggi che il trading di CFD offre: l’opportunità di aprire posizioni ‘lunghe’ o ‘corte’, in base alle condizioni di mercato e alla propria strategia di trading.
Di solito, quando si negoziano azioni, materie prime, coppie di valute o altri strumenti, l’obiettivo è generare rendimenti che sovraperformino gli investimenti buy-and-hold. Nel trading esistono due modi di ottenere profitti:
- acquistare uno strumento quando si crede che il suo prezzo sia sul punto di aumentare, allo scopo di rivenderlo ad un prezzo maggiore in un secondo momento, intascando così la differenza;
- vendere uno strumento che si crede stia per andare incontro ad un calo dopo averlo preso in prestito ad un certo prezzo, per poi riscuoterlo e restituirlo una volta che il suo valore è sceso, intascando la differenza tra il prezzo pagato e quello incassato.
Ora che abbiamo delineato l’idea di base, vediamo da vicino in cosa consiste l’andare long o short.
Andare long sui mercati in aumento
Quando andiamo long stiamo esprimendo un parere bullish, ossia abbiamo una visione rialzista del mercato. Apriamo quindi un ordine BUY, quindi di acquisto, perché ci aspettiamo che il valore dell’asset aumenterà, e pianifichiamo di guadagnare rivendendolo in futuro per un prezzo maggiorato. Il nostro profitto o la nostra perdita equivale in questo caso alla differenza tra il prezzo che l’asset aveva quando il contratto è stato aperto e quello alla chiusura, meno i costi di negoziazione.
Andare short quando il mercato è in calo
Quando la nostra visione è bearish, prendiamo invece una posizione short. In questo caso la logica della negoziazione è leggermente meno immediata, e non stupisce che molti trader alle prime armi hanno difficoltà a padroneggiare questo concetto.
Effettuiamo un ordine di vendita senza entrare in possesso dell’asset che vogliamo negoziare. Si parla in questo caso di ordine di vendita allo scoperto o short selling, ossia della vendita di un diritto su di un asset che non è attualmente in nostro possesso. Quando apre un ordine di vendita allo scoperto, il trader si aspetta che il valore di un asset diminuisca nel tempo e prevede di riacquistarlo a un prezzo inferiore in futuro per realizzare un profitto. Se abbiamo deciso di andare short e assistiamo ad un aumento del prezzo dell’asset, la nostra posizione risulterà in perdita. Questa corrisponderà alla differenza tra il prezzo di apertura e di chiusura dell’attività negoziata nel corso della vita del contratto.
Per approfondire l’argomento o per imparare a calcolare il valore di una posizione di short selling, continua a leggere vendita allo scoperto o short selling.
Trading con i derivati
Come abbiamo visto i CFD offrono opzioni flessibili per fare trading long o short con la stessa facilità, aprendo a tutti la possibilità di negoziare i mercati sia in calo che in aumento.
Tra le enormi potenzialità del trading di CFD non c’è tuttavia quello di essere privo di rischi, e come qualsiasi altro investimento le posizioni aperte vanno monitorate costantemente, attenendosi rigorosamente al proprio piano di gestione dei rischi. Tra questi rientrano la liquidità e il mantenimento dei margini, che possono comportare la chiusura delle posizioni da parte del broker, qualora non fossero rispettati i requisiti richiesti dal contratto. In casi simili toccherà far fronte alla perdita, indipendentemente da ciò che accade successivamente all’attività sottostante.
FAQ sul trading nei mercati in rialzo e in calo
- È possibile negoziare un mercato in calo?
Nei mercati finanziari tradizionali può diventare difficile negoziare durante i cali di mercato perché esistono severe normative atte a evitare crolli improvvisi, che possono rendere difficile collocare a mercato uno strumento quando è in calo. Molti investitori inoltre reputano poco etico speculare sui cali di prezzo, anche se si tratta di una preoccupazione immotivata. Il trading dei derivati, infatti, avviene su un piano differente da quello del sottostante, e le vendite allo scoperto non hanno il potere di influenzare il prezzo dell’asset. Questo discorso si potrebbe applicare solo nel caso in cui stessimo negoziando l’asset direttamente.
- Come puoi sapere se un mercato è rialzista o ribassista?
Bisogna studiare la price action nel mercato o nell’asset. Se i valori recenti stanno superando i precedenti massimi e minimi il mercato è rialzista; nello scenario opposto è ribassista. Semplice. Nel caso in cui domanda e offerta non riescono a spingere più in alto o più in basso il prezzo, questo scorrerà invece lateralmente, senza determinare un andamento rialzista né ribassista. Tutte e tre le circostanze sono potenzialmente redditizie per i trader in grado di individuare la strategia adeguata. Il grosso del lavoro è ottenere questa versatilità: conoscere tante strategie e sapere quando è il momento migliore di applicarle.
- Come si trae profitto da un crollo del mercato?
I cali di mercato sono ciclici e possono dipendere da infiniti fattori: eccessiva speculazione, troppi prestiti, inflazione o eventi tragici come una pandemia globale. Sfruttare queste situazioni non è per tutti, e richiede il saper mantenere la calma mentre intorno a noi imperversa il panico. Ad un certo punto i prezzi torneranno a stabilizzarsi, magari a livelli del 20%, 30% al di sotto di quelli precedenti. In quella fase è possibile ricominciare a cercare opportunità nel mercato. È in questi momenti che sarà possibile trovare validi punti di ingresso per acquistare a prezzi stracciati, uscendo poi quando i prezzi avranno raggiunto un livello auspicabile.
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